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Ver

by Ver

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Samuele
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Samuele Non so. Mi è rimasto in testa. Lo ascoltato abbastanza un periodo, all'inizio non capivo, era strano ma poi ha cominciato a affascinarmi. Centra poco forse, ma ricorda tipo le prime volte che ti metti ad ascoltare Burial. Oggi l'ho riascoltato e mi pareva giusto dargli quei 3.5 euro che merita, così pure me lo scarrico.

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Grazie Ver Favorite track: Maledetta primavera.
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1.
2.
Pareti 05:21
Corridoi senza una via d'uscita dove mi trovo? Non è casa mia Stai nei limiti hanno tutti a cuore la tua salvezza sorvegliano vigili e sulla zona grigia non si muove più una foglia Ho messo piede fuori da qui che del mondo non avevo che un ricordo come di un vecchio film, un posto abbandonato in esaurimento Qualcuno è sordo altri voglion solo ciò che passa il convento ma indietro non ci torno meglio una vita da Cassandra che soltanto un giorno là dentro Conosco la nozione per cui ognuno ha i propri limiti ciascuno nel toccarli il suo patibolo A testa alta sbatterai contro tutti gli spigoli girando come in trappola nel buio Pareti muri ostacoli mi riempiono di lividi qualcosa ci ha divisi come un bivio Non ricordo tutta l'energia i miei vent'anni non erano ieri con un po' di senno e di ipocrisia mi avrebbe aperto tutti i sentieri Stai nei limiti hanno tutti a cuore la tua salvezza sorvegliano vigili e sulla zona grigia non si muove più una foglia
3.
C'era all'inizio solo un turbine di umori avresti fatto a pezzi il mondo intero Ognuno ha colpe e in fondo non eri da meno a startene come un randagio per i tuoi anni migliori Ti erano cari i frutti amari dell'inverno perché ogni rosa ha le sue spine e la città sembra un girone dell'inferno ma se ti spezzi il cuore a maggio mamma mia che brutta fine Di nascosto in ogni gesto ti imploro resta ancora qui con me per un momento Te ne vai con un sorriso, resto solo io e le parole che mi son tenuto dentro Ci avevan detto di tenere alta la testa, ma piano piano la si china perché la vita ha tutto il tempo che c'è al mondo e anche tu sei una sua pedina Ci sono quelli che non sanno di che parlo come alle bestie gli è facile il respiro Si è fatta sera, un altro cielo trascolora è come stare appesi a un filo, ma con te la notte è meno nera Di nascosto in ogni gesto ti imploro resta ancora qui con me per un momento Te ne vai con un sorriso, resto solo io e le parole che mi son tenuto dentro Di nascosto in ogni gesto ti imploro resta ancora qui con me per un momento Te ne vai con un sorriso e non capisco è passato così in fretta il nostro tempo
4.
Locomotiva Europa a trecento all'ora su un binario morto la storia è tramontata e il sol dell'avvenire non è mai davvero sorto Cosa ti spinge avanti? Sei venuta meno mille volte alla tua gente Principessa d'Asia ti rapiva il toro e nei secoli alla guerra fratricida hai condotto i migliori figli del tuo ventre Risuonava la tua terra un tempo del prezioso nome dei divini Persefone splendente, il fanciullo ebbro Mitra dell'oriente consacrato al sole il giudeo di Nazareth che predicava amore Il giubilo che scuote i milioni in un brivido e inanella come perle i molti popoli al tuo collo mi sembra sopravvivere ancora nell'attesa di un calcio d'inizio, di un ciclo di ripresa Comunità d'Europa tu non parli più nessuna delle tue lingue e pratichi il commercio che di ognuna è il seme in tempi più violenti ti han sognato i grandi oggi la tua pace fa il rumore di catene Ti sei fatta dei nemici all'ombra dei palazzi nelle periferie in cui non porti ristoro Le loro schiere si son fatte più compatte ma un tempo hai popolato pure i sogni loro Venne la stagione dell'abbondanza e non ha mantenuto le promesse intanto tu sedotta dall'oceano immenso partivi in viaggio dimentica dell'Est, cui devi il tuo lignaggio Ti sei prodigata di deporre i figli tuoi nella prosperità ma sa meglio la natura e ha sempre ribaltato il tuo paradiso in calamità Proliferano mostri, dove non posi mai lo sguardo volentieri custodi dei deserti - il deserto ovunque cresce Guai a coloro che lo celano nel petto Non c'è Eracle al tuo fianco, non c'è più nessuno degli eroi di ieri Sul tuo cielo soffia un brutto vento sappi almeno questo Locomotiva Europa a trecento all'ora su un binario morto forse la storia avrà un sussulto e il sol dell'avvenire è una speranza che non ci hanno ancora tolto Rallenta la tua corsa per unire in un sol colore la tua gente principessa di Sidone ti rapiva Giove porgi oltre ai confini la tua mano e mostra ancora al mondo una via di redenzione
5.
Melencolia 04:50
Ti muovi fra volti nervosi attenti al tuo passo fendi la notte sottile alla luce dei flash Con l'aria assonnata e il vestito pulito e un po' corto ti lasci alle spalle un pusher algerino ed un cocktail bar I saluti ti strappano pure il sorriso Ti chiedi da quando stare insieme ha assunto i contorni del rito coi suoi modi studiati, tutta quella teatralità che un poco ti attira ma ti ha anche allontanata Ascolta: qualcuno lancia il guanto di sfida qualche parola graziosa ti ha irriso Stringi fra le dita la tua piccola felicità FIno al giorno in cui non ci sarà più festa avrai il volto terribile della verità Porti i segni di mille sconfitte ognuna una storia ad animar la tua corte nascosta nel fumo del tè Ti muovi i capelli guardandoti intorno bere ti ha dato un momento di sobrietà volto lo sguardo al cielo sei persa in stelle lontane Costellazioni malconce sembrano disegnare la storia del mondo Ti scuote il richiamo di voci eccitate e confuse il dolore tuo ospite di un attimo fa ti ha lasciato Mentre ti immergi di nuovo in chiacchiere e pettegolezzi nuovi pensieri prendono il posto di quelli appena più vecchi Fino al giorno in cui conoscerai cos'è il silenzio avrà il tono inflessibile della verità Porti i segni di mille sconfitte ognuna una storia ad animar la tua corte nascosta nel fumo del tè Fare l'amore sarà poco meno di un gioco per provare un attimo l'effetto che fa sentirsi ancora pelle fiato corpo il ronzio di un sistema nervoso veder riflessi nei suoi occhi i tuoi un desiderio da poco Possa un giorno diradarsi la nebbia del tè
6.
Il fuoco 03:16
Non sei stata mai la stessa che alla luce del mattino quel giorno di festa dischiudevi labbra appena disegnate ciglia scure come al sonno un tratto scosse Se concederti era solamente il pegno di sconfitta al gioco di una sfinge È una misera consolazione ma prenderò la colpa del silenzio che ci stringe Covi ancora in fondo agli occhi tuoi il furore di quei giorni o la vita li ha ubriacati di stanchezza? Mi ricordi il loro abbaglio mentre schiacci due maglioni e il tuo vestito nel bagaglio Ora porti un lutto nuovo e sul tuo volto si sono aperte rughe e qualche solco sei ancora bella Ciò che eri io l'ho perso nel momento di stupore in cui ti ho stretta in un abbraccio Parti amica hai seppellito i morti dare ascolto ai sussurri del passato è cosa proibita Io nei tuoi occhi ho visto il fuoco che ti consuma mai la vita baderà ai tuoi affanni e ai tuoi guai Col tuo tocco ho preso fuoco oggi brucio nel ricordo e porta sottovento il fumo l'odore tuo L'acre odore tuo soffoca i miei giorni
7.
Materasso 04:20
Solo questo materasso regge ancora il peso delle mie ovvietà Sempre più duro a contatto con la realtà Forse meglio le panchine di cemento almeno quelle non mi inganneranno mai Sempre più duro a contatto con la realtà Rimanere lì sdraiato non ti servirà mai a niente il solo sentirti più schiacciato Come rimanere indifferente alle tue attenzioni
8.
Un saluto 05:28
Avessi io un vascello una zattera per attraversare il mare in cui nel naufragare ti si è frantumato il volto in una maschera approderei come per caso un pomeriggio alla tua isola mi guideresti per l'asperità delle sue sponde solitarie e alzeremmo i calici a ogni crepa nelle mura del tuo carcere piccola che sia Di te cosa ci resta fuori da questa fantasia Un'ombra un frammento non crederesti che un tempo si sia tenuta insieme un pezzo di legno, è ferma la linfa delle tue vene l'oracolo muto - noi tutti ad aspettare il segno che non verrà Dovunque te ne vai in compagnia dell'affanno almeno ti arrivi un saluto Il libro che una volta mi hai prestato l'ho smarrito sui sedili di un 90 la sua rossa copertina logora ti ha leccato via il tabacco dalle dita più assurda ancora la mia sbadataggine che non la tua memoria stanca fra le pagine l'inglese si chiedeva quante volte ancora avremmo contemplato il plenilunio nella vita Ma se questa notte alzi gli occhi al cielo cosa c'è per te Un faro un alone un abbaglio la scarica di un nervo per te che sei un pezzo di legno in balia dell'inverno l'oracolo muto - noi tutti ad aspettare il segno che non verrà Dovunque te ne vai in compagnia dell'affanno almeno ti arrivi un saluto Da tempo custodivi un mio segreto, non ho dubbi che tu l'abbia mantenuto avevo diciott'anni un nuovo amore e tu solo l'hai saputo Mi vedevi spettinato senza un soldo in tasca qualche idea confusa per la testa la tua lucida, brillante, educata all'algebra ha immaginato chissà cosa del futuro che mi resta Mi turbavo alle stranezze, i primi segni del male che ti ha colto E nel volgere di una stagione eri già un ramo morto l'oracolo muto - noi tutti ad aspettare il segno che non verrà Dovunque te ne vai in compagnia dell'affanno almeno ti arrivi un saluto

credits

released June 26, 2018

Scritto, registrato e mixato da Ver, con l'eccezione di 'Materasso' dei Do Nascimiento (donascimiento.bandcamp.com/releases)
Rob Agus ha suonato il Sax alto in 'Pareti'
Mastering: Samuele Matteucci

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Ver Rome, Italy

Chitarrista, musicista elettronico, cantante

In bilico fra canzoni intimiste, elettronica astratta e pop alternativo

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